Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.
Figlio di un tintore, da cui il suo nome d'arte, Tintoretto (1519-1594) è infatti l'unico grande pittore del Rinascimento a non aver mai abbandonato Venezia, nemmeno negli anni della peste. Immergendoci nella Venezia del Rinascimento e attraversando alcuni dei luoghi che più conservano la memoria dell'artista, dall'Archivio di Stato a Palazzo Ducale, da Piazza San Marco alla Chiesa di San Rocco, verremo così guidati attraverso le vicende di Jacopo Robusti, in arte Tintoretto, dai primi anni della sua formazione artistica fino alla morte, senza trascurare l'affascinante fase della formazione della sua bottega, luogo in cui lavorano anche alcuni dei suoi figli, Domenico, che erediterà l'impresa del padre, e l'amatissima Marietta, talentuosa pittrice.
"Guidato dall’autrice del film, Melania Mazzucco, da Peter Greenaway, dalla voce di Stefano Accorsi, lo spettatore si immerge nella vicenda artistica e personale di Jacopo Robusti, tra i luoghi che ancora oggi ne custodiscono la memoria e i capolavori senza tempo, ascoltando il contributo di esperti, restauratrici, storici dell’arte. (…) Un altro merito del docu-film è quello di cucire un dialogo tra le opere di Tintoretto e quelle dei suoi concorrenti, attivi nella Venezia del tempo. E così la sontuosità delle Nozze di Cana del pittore di Verona incontra l’omonima e innovativa tela conservata nella Chiesa della Salute, la Crocifissione di Veronese si confronta con quelle travolgenti del Robusti, in un dialogo dal quale l’attività dionisiaca dell’improvvisazione, coltivata da Tintoretto, emerge in tutta la sua forza perturbante".
(arte.it)