Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.
Ilvo Diamanti che presenterà il libro: “Sillabario dei tempi tristi” (Feltrinelli editore). Il tema conduttore della rassegna è: “Viva l’Italia! O no?”. Il sin-daco di Ostuni, Domenico Tanzarella e la curatrice, Anna Maria Mori colloquieranno con l’autore sulla sua visione dell’Italia.
IL LIBRO: Un sillabario originalissimo, ironico e dolente, per guardarci allo specchio e riflettere su cosa siamo diven-tati: "In fondo", scrive l'autore, "chi può stabilire se questi tempi siano o meno tristi? Ovviamente: chi li vive. Chi li attra-versa e li valuta. In questo caso, la "mia" tristezza dipende e deriva dalla mia difficoltà ad accettare quel che mi avviene intorno. Faccio fatica a riconoscermi in questo territorio informe dove le relazioni sono povere e rarefatte, dove le perso-ne si chiudono e si isolano, comunicano attraverso cellulari e internet, dove le paure sono le lenti degli occhiali con cui guardiamo gli altri e il mondo, dove la politica è antipolitica, dove i partiti non sono più idee e associazioni ma leader e oligarchie senza idee e senza associazioni, e vivono a pieno tempo nei telesalotti...”
ILVO DIAMANTI è professore di Scienza Politica e Comunicazione politica all'Università di Urbino, dove dirige il la-boratorio di Studi Politici e Sociali (La Polis). Tra le sue pubblicazioni " La Lega" (Donzelli 1993), "Il male del Nord” (Donzelli, 1996), "La generazione invisibile" (ed. Sole 24Ore, 1999), "Bianco, rosso, verde...e azzurro. Mappe e colori dell'Italia politica (il Mulino 2003, nuova edizione rivista 2009). L’autore, che collabora dal 2001 con il quotidiano “la Re-pubblica” , ha raccolto in questo libro i suoi interventi migliori, le sue diagnosi, le sue osservazioni. Quel che ne vien fuori è una sorta di autoritratto attraverso fatti ed eventi della recente storia italiana. Fine osservatore di fenomeni sociali e politici, Diamanti organizza le sue riflessioni come fosse un “viaggiatore del suo tempo”: “Mappe”, “Atlanti” e “Bussole” diventano allora i nomi con i quali chiamare ragionamenti, analisi e impressioni di diversa grandezza e natura. Il tutto re-alizzato con una finalità quasi terapeutica di presa di coscienza della realtà che ci circonda, per essere immune dalla tri-stezza e dalla desolazione propria di questo particolare periodo storico: “La tristezza non è un sentimento ostile. Ma può diventare un’amica preziosa, se la frequenti con prudenza e discrezione. Senza venirne travolto, più che coinvolto. Col-tivata con misura. La tristezza. Mi aiuta a vivere. A essere meno triste“.