All'interno della rassegna del Comune di Lecce, "Itinerario Rosa", Giovanna Politi presenterà in anteprima nazionale il suo ultimo libro:

Chi vola basso non può toccare il cielo

A presentare il volume e l'autrice saranno Daniele Arnesano e Rosanna Gesualdo, con le performance teatrali di Manon Capozza e Francesco Perrone (Artè Teatro - Lecce).
Da corredo alla presentazione, due mostre: Vola solo chi osa farlo di Massimiliano Manno e Oltrepassione di Massimiliano Puglielli.

Il libro
È un libro singolare questo di Giovanna Politi (giovane salentina di adozione). Una storia in cui sono protagoniste le parole, conforto e salvezza di una quotidianità altrimenti dura da sopportare. La parola è per l'autrice passione che si fa scrittura, senso ultimo del vivere. Il suo lungo racconto, Chi vola basso non può toccare il cielo (Edizioni Kimerik), è un tragitto in cui l'amore si muove sullo sfondo della natura salentina: Emma, protagonista innamorata il cui percorso interiore accompagna tutto il libro, cerca costantemente il mare forse metafora di un viaggio mai concluso dall'umanità alla ricerca di un senso più forte del semplice giro di stagioni.
Incompresa, Emma si rifugia nelle parole, nella scrittura, nelle canzoni, nelle poesie. Giovanna Politi ci regala un personaggio intenso e originale e un libro sospeso tra la delicatezza e lo sperimentalismo in cui scrittura e vita s'intersecano fino a non distinguersi più. È anche un viaggio nel Sud, nel nostro Sud, questo racconto, alla ricerca di radici profonde e forse consolatorie, dell'affetto della famiglia, del colori della terra. È il libro di una donna, su una donna, per la donna... insomma un'ottima lettura per gli uomini!

Da queste pagine di Giovanna Politi emerge una figura femminile esteriormente delicata, interiormente forte, dinamicamente sensuale. La protagonista è infatti qualcosa di più di una figura acquerellata, volubile. È una sagoma in continuo movimento... eppure non è sfuggente; ha un profilo moderno... ma non è di moda; è calata nei nostri giorni ma non è dei nostri giorni.
In altre parole ella non è il risultato di un anacronismo voluto: direi piuttosto il frutto di un primo tentativo, da parte dell'autrice, di cogliere in un momento esistenziale di transizione, di radicale mutamento, non l'ennesima aspirante single, aggressiva e in finta guerra con l'altro sesso (facile eroina del piccolo schermo), bensì una donna ricca di ricordi, di passato, di affetti familiari, di riferimenti culturali (lato sensu, declinati cioè nelle numerose citazioni letterarie e musicali che scandiscono la narrazione).
Si percepisce nel libro una tensione molteplice: tra un amore trascorso, deludente e un sogno erotico luminoso, appagante; tra una realtà lavorativa rassicurante ed un salto nella precarietà, tra la monotonia del meccanismo urbano e la vibrazione letteraria del buen retiro mediterraneo.
Non ci interessa indovinare la percentuale autobiografica dei fatti, piuttosto apprezzare alcuni motivi che impreziosiscono la semplicissima trama: per esempio gli echi di fede, proposti al lettore non come pillole di bigottismo ma come perle familiari ereditate e gelosamente custodite quali linee guida per condurre la propria esistenza; oppure le "rimembranze" di una saggezza antica, vera, familiare, che l'autrice riesce ad affrontare non come sterile amarcord bensì quale eredità culturale metastorica, mai contingente, sempre attuale. Il libro di una donna, su una donna, per la donna... insomma un'ottima lettura per gli uomini.