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Il 22 giugno alle 21.00, il Museo "Sigismondo Castromediano" di Lecce riapre le sue porte. Un restauro ha ridisegnato spazi e volumi rendendolo sempre più contemporaneo. E una grande festa consentirà al pubblico di riconnettersi con i nuovi ambienti attraverso un dialogo serrato con l’arte contemporanea, la musica e un design innovativo. Con i suoi 150 anni di storia, il "Castromediano" si prepara a essere il museo più contemporaneo di Puglia. Tutti gli spazi saranno restituiti alla città con una serie di interventi "site - specific" concepiti per permettere una fruizione nuova visionaria dei 5.000 metri quadri di area espositiva completamente rinnovati, grazie all’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, che da circa un anno, con la nascita dei "Poli Biblio Museali", e avvalendosi della collaborazione del "Teatro Pubblico Pugliese" – "Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura", ne ha assunto la cogestione con la Provincia di Lecce, divenendo un originale modello gestionale a livello nazionale.
L’inaugurazione sarà una grande festa aperta alla città e alle sue comunità che si aprirà all’esterno con il concerto "Pangea. Una terra, un mare, un popolo", diretto da Carolina Bubbico con Eliseo Castrignanò. Insieme condurranno l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento Oles in un percorso musicale dedicato al mare e a differenti geografie: Salento, Africa, Palestina, Bulgaria, Grecia sino ad arrivare in Brasile e in Messico. All’interno del concerto anche alcuni omaggi alle voci che dal sud hanno spiccato il volo lasciando un grande segno: Tito Schipa e Pino Daniele. Il concerto sarà la colonna sonora del museo anche in futuro.
Per l’accesso al concerto, 200 inviti saranno a disposizione del pubblico: per ottenere un posto basterà scrivere una mail all’indirizzo direzionepolobibliomuseale.lecce@regione.puglia.it entro le 14.00 del 18 giugno e ritirare il biglietto presso il "Museo Castromediano" entro le 14.00 del 20 giugno.
La visita negli spazi museali si aprirà con lo spettacolo de "La Notte della Taranta" ispirato all’opera "Bachi da setola" dell’artista Pino Pascali. Le coreografie del corpo di ballo "La Notte della Taranta", sulle note di “Pizzica di Stifani”, racconteranno il minimalismo mediterraneo, tra materiali pop e immaginario trasmediale, di Pascali. In scena i ballerini Laura Boccadamo, Cristina Frassanito, Francesca Sibilio, Carla Del Giudice, Marco Martano, Stefano Campagna, Francesco Bax e Nick Simonetti. I musicisti coinvolti sono: Stefania Morciano, Peppo Grassi e Leonardo Cordella. La serata sarà introdotta dall’intervento "Musei beni nostri" di Giuliano Volpe (Consiglio Superiore dei Beni Culturali) e dai saluti di Luigi De Luca, direttore del Polo biblio - museale, Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, Stefano Minerva, Presidente della Provincia di Lecce, Carlo Salvemini, sindaco della Città di Lecce, Thalita Vassali, Direttore servizio gestione e valorizzazione dei musei e dei luoghi della cultura, "Mibac", Maria Piccarreta, Soprintendente archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi Lecce e Taranto. Ad accogliere il pubblico, il personale del museo e i protagonisti del progetto "Mua" (Musei Accoglienti). Quest’ultimi indosseranno alcuni abiti dell’atelier di moda "Migrants du Monde", fondato dalla Cooperativa Sociale onlus "Orient - Occident" su iniziativa della Fondazione "Orient - Occident" con sede in Marocco.
Nelle sale del museo i visitato ritroveranno
- Cinque bachi da setola e un bozzolo di Pino Pascali, capolavoro della scultura internazionale del XX secolo. L’opera, tra le più significative dell’artista pugliese scomparso prematuramente nel 1968, è stata acquisita di recente dalla Regione Puglia dalla Collezione Fabio Sargentini per la Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare. Lecce è la prima tappa di un tour che toccherà punti nodali dell’intero territorio pugliese, in diretta connessione con i grandi attrattori culturali regionali, tra i quali Castel del Monte, a significare quanto l’opera sia diventata parte del patrimonio culturale condiviso di tutta la Puglia e del Mezzogiorno. Al termine del viaggio, l’opera troverà definitiva collocazione nella sala dedicata della Fondazione Pascali a Polignano a Mare. Il tour si svolge nell'ambito del progetto Pascali50, le celebrazioni a 50 anni dalla scomparsa dell'artista.
- The Human Tools, film dell’artista Nico Angiuli curato e promosso da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto in stretta partnership con il Museo Sigismondo Castromediano. L’opera è tra i progetti vincitori della III edizione del bando Italian Council(2018), concorso ideato dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (Dgaap) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo. Angiuli partendo dal significato della parola robot, dal ceco robota,letteralmenteschiavo o lavoratore forzato, sviluppa un'indagine sul corpo, vivo o macchinico che sia, inteso come attrezzo: dallo schiavismo antico alle sex dolls dotate di AI sino all’indottrinamento di stampo politico, o industriale con il fenomeno “tutto nuovo” degli Islaves.
- La colonnina di Patù e l’archeologia dei Messapi. L’estrema sintesi e il condensato del racconto del passato di questa terra è un reperto, testimone eccezionale di tre degli elementi maggiormente connotanti gli antichi abitanti di questa terra, i Messapi, vale a dire l’andar per mare, la lingua scritta e l’espressione del sacro. Oggetto di per sé parlante con il suo ruolo identitario, espressione di una civiltà, quella messapica, che a un certo punto della storia – magari ancora un po’ confuso e nebuloso – in queste terre si forma, si distingue e si differenzia da civiltà altre. E lo fa con gli apporti dal mare, con l’arrivo di genti, oggetti, merci, idee, religioni, miti, tecnologie, immagini, alfabeti. Questo piccolo lacerto di quella che doveva essere una colonnina votiva lo racconta senza tutte le parole che oggi gli archeologi hanno bisogno di utilizzare. Così semplicemente, con pochi graffi su un pezzo di pietra, alcune navi e una sequenza di lettere che ne fanno un capolavoro dell’arte antica.
- Samar, un video - mapping di Hermes Mangialardo, che deforma la facciata del Museo Castromediano per rappresentare visivamente il viaggio musicale orchestrato da Carolina Bubbico durante il concerto inaugurale. Di volta in volta sarà come essere catapultati nei luoghi da lei evocati, tra suq e bazar, fino alle pianure bagnate dal Danubio e poi oltre sino al sole del Brasile, con il mare – che unisce popoli e culture – a fare da filo conduttore.
- Memore Muto. Installazioni sonore sperimentali negli spazi del museo, realizzate con il coordinamento di "CoolClub". Il progetto rientra nel festival "Sud - est indipendente" ed è finanziato da "Mibac" attraverso il "Fondo unico dello Spettacolo" e da Regione Puglia nell’ambito del bando triennale sullo spettacolo dal vivo. Il sound artist Francesco Giannico propone un’installazione sonora nella sala che ospita i "Bachi" di Pascali, a conferma che l’arte contemporanea sollecita confronti dialettici tra differenti linguaggi.
- Opere in cantiere. Il merchandising identitario è modello di raccolta di produzioni creative, capaci di narrare i simboli e le vestigia dell'arte di un territorio. Di più: il design contemporaneo può diventare azione positiva nel suo incontro con le collezioni e i simboli del passato. Il primo risultato del progetto “Merchandising museale”, che il "Teatro Pubblico Pugliese" e il "Polo biblio - museale" di Lecce stanno realizzando, sarà l'esposizione di opere inedite di design in occasione della riapertura del Museo, selezionate grazie a una call pubblica.
Tutti i progetti saranno accessibili gratuitamente, dal martedì alla domenica dalle 09.00 alle 24.00, il martedì dalle 15.00 alle 24.00, fino al 31 agosto.
Info 0832/373569 - 0832/373561 - 0832/373572