La masseria è composta da due corpi affiancati comunicanti, uno a pianta quadrata, a due piani che costituisce la zona residenziale, da un portone che presenta sulla sommità uno stemma, non leggibile. L’altro, stretto e lungo, è un ambiente unico con copertura a volte al quale si accede da diverse parti della masseria. E’ attualmente in corso un restauro. Sita nel feudo di Trepuzzi, nel 1748 la masseria risulta "bene burgensatico" del marchese della terra omonima. Il suo patrimonio agrario, che si estende anche nei territori disabitati di S.Nicola e di Cerrate, è costituito in parte da terre incolte destinate al pascolo (ASL, Scritture delle Università e Feudi, Serie III, Catasto Onciario di Trepuzzi, A.1748, B 124, c. 384). La Cappella annessa, dedicata a S. Nicola si presente a pianta rettangolare ed a un solo piano, in cima alla porta di ingresso vi è uno stemma purtroppo non leggibile. Visibili operazioni di restauro. Se ne parla già nella S.V. del 1680. In quella del 1792 si dice “distante dal paese un miglio situata nella masseria detta la Specchia, fabbricata a spese di Ginadomenico Condò, marchese di questo paese per comodità dei coloni. Vi è un solo altare dedicato a San Nicola. L’immagine del Santo è dipinta su tela. La cappella è lunga palmi 18x13”. Nella S.V. del 1886 non è trovata più efficiente, anzi ci si lamenta perchè usata per depositi rurali. In seguito non è più menzionata. Nella zona denominata Specchia, presso la strada Trepuzzi-Surbo, ci si immette a sinistra su una strada sterrata fiancheggiata da muretti a secco, percorrendo quest’ultima per 400 m. circa si giunge alla masseria.