Il concerto è in anteprima: inaugura, infatti, l'edizione del trentennale di Fasanomusica.
La prima parte del programma musicale della serata prevede l'esecuzione del Concerto in re magg. per violino e orchestra op. 35 di Cajkovskij, lo stesso celebrato nel film “Il concerto” di Radu Mihaileanu, la cui proiezione ha aperto la campagna abbonamenti di questa stagione. Esso nacque alla fine di uno dei periodi più fecondi della creatività del compositore russo, quello che lo aveva visto concludere non ancora quarantenne, nell'arco di un triennio, il Concerto per pianoforte in si bemolle minore, il balletto Il lago dei cigni, la Quarta Sinfonia e l'opera Evgenij Onegin. Accolto con freddezza da pubblico e critica viennese dopo la presentazione del 4 dicembre 1881, si riscattò, invece, quando approdò, l'anno dopo, a Mosca, probabilmente proprio per via di quello che non era piaciuto agli austriaci: una accesa fantasia melodica innervata da un marcato accento slavo.
A seguire, l'Orchestra si cimenterà con la Ritirata notturna di Madrid di Luigi Boccherini e Luciano Berio. Pur minimizzando questa sua composizione, Boccherini approntò nel corso degli anni ben cinque versioni della sezione finale, Variazioni sulla Ritirata notturna delle strade di Madrid, quattro delle quali riprese da Berio che ne fece uno dei più significativi riconoscimenti del secolo appena trascorso al grande compositore lucchese.
La serata si concluderà con l'esecuzione della Grande Suite da Der Rosenkavalier, op. 59 di Richard Strauss. L'opera è soprattutto l'idealizzazione della Vienna settecentesca, della grande capitale imperiale, che aveva creduto di poter fare della vita una gioia quotidiana dello spirito e dei sensi, e che era vicina, invece, al dissolvimento. L'enorme successo dell'opera (dopo Madama Butterfly, Il cavaliere della rosa è l'opera del Novecento più rappresentata), spiega le varie suites e antologie da concerto che ne sono state tratte, da Strauss stesso e da altri con il suo consenso.
Ospite di questo primo appuntamento, quindi, è Sayaka Shoji, che è stata la prima giapponese e la più giovane artista di sempre ad aggiudicarsi, nel 1999, il prestigioso Premio Paganini. Da allora è stata regolarmente invitata ad esibirsi con i più famosi direttori d’orchestra del mondo tra i quali Lorin Maazel, Zubin Mehta e Antonio Pappano. Suona un violino Stradivari “Recamier” del 1729, per gentile concessione della Ueno Fine Chemicals Industry Ltd.
Panni dirige l’Orchestra Sinfonica Tito Schipa dal 2008, dopo aver svolto il medesimo incarico in alcune delle più prestigiose istituzioni musicali nazionali ed internazionali, come i Pomeriggi Musicali di Milano, l’Opera di Bonn, l’Orchestra Filarmonica e l’opera di Nizza e l’Accademia Filarmonica Romana. Come compositore, ha all’attivo diverse opere liriche e composizioni di musica sacra.